Ginecomastia
Il termine “Ginecomastia” fu coniato da Galeno, uno dei padri indiscussi della medicina: è l’aumento delle ghiandole mammarie, nell’uomo, in qualsiasi periodo della vita.
Sin da allora furono sperimentati i primi trattamenti chirurgici, sino ad arrivare ai nostri giorni, disponendo di un protocollo efficace.
In cosa consiste l’intervento?
L’intervento consiste nell’asportazione di una parte di tessuto ghiandolare, o di tessuto adiposo, o di entrambi nelle forme miste, con appiattimento del complesso areola-capezzolo, e il rimodellamento dei tessuti circostanti.
Viene eseguito in anestesia locale potenziata, o generale, con dimissione all’incirca nella stessa giornata.
La cicatrice, normalmente, a semicerchio inferiore intorno all’areola, è poco evidente, e tenderà a rendersi sempre meno evidente con il tempo.
Dopo l’intervento il seno viene fasciato con una medicazione compressiva.
Quali sono le manifestazioni post-operatorie?
Dopo la dimissione é necessario seguire scrupolosamente le istruzioni impartite dal medico, indossando un’apposita fascia allo scopo di permettere un corretta retrazione dei tegumenti e sottoponendosi a medicazioni e controlli sino alla completa guarigione. Sono normali modesti lividi e gonfiore, che si riassorbono nel tempo, circa 10 giorni, come anche la rimozione delle suture.Il risultato è visibile da subito, a 7 giorni, alla rimozione dei bendaggi, e migliorerà nei mesi successivi col riassorbimento dell’edema.


